martedì 7 febbraio 2012

Erbe officinali e frutti dimenticati: itinerari gastronomici alla Locanda Senio


Era il 1991 e Palazzuolo Sul Senio ottenne il riconoscimento di “Villaggio ideale d’Italia” ad un concorso promosso dalla rivista Airone e dalla Comunità Economica Europea.
Sono passati più di venti anni e ancora oggi, chi arriva in questa terra, si trova immerso in un tempo antico che lentamente scorre tra i boschi di castagni e lungo le stradine di paese. Sussurra il fiume Senio, l’aria profuma di erbe aromatiche e cenere di camino. Siamo fra i monti dell’Appennino Tosco-Romagnolo, ai piedi del monte Carzolano nel versante nord dell’alta valle del Senio. 
Qui, fino verso la fine del XIV, dominò la potente famiglia degli Ubaldini il cui personaggio di spicco, grande condottiero, fu Maghinardo Pagani da Susinana. Ghibellino, contemporaneo di Dante Alighieri, trova un posto d’onore anche nella Divina Commedia:

“Le città di Lamone e di Santerno
Conduce il Lioncel dal nido bianco
Che muta parte da l’estate al verno”.

[Inferno, Canto XXVII]

Se è vero che a Palazzuolo la storia sembra essersi fermata ai tempi del poeta fiorentino è anche vero che qui il turista moderno può scegliere tra itinerari per tutti i gusti. Iniziando con quelli culinari, ovviamente, e scoprendo il sapore dei prodotti di stagione e delle erbe officinali. 
Basta fermarsi a mangiare alla Locanda Senio: ravioli alle ortiche, frittelle di tarassaco, ceci con la santoreggia. Tanto per dirne alcuni. 

La tradizione locale di coltivare erbe a scopi culinari e casalinghi ha un luogo d’eccezione in questa valle: il Giardino delle Erbe del Prof. Augusto Rinaldi Ceroni, nel Comune di Casola Valsenio. Esempio unico in Italia e rarissimo in tutta Europa dove fiori, foglie fresche e radici sono curate e utilizzate per tutti gli usi:

“L’olio di iperico non deve mai mancare in casa. E’ una vera panacea per ogni tipo di scottature, piaghe, piccole ferite. E la mattina non dimentichi di spalmare sul pane un cucchiaino di miele di lavanda, il miglior buongiorno per una giornata distensiva”

Così, negli anni ’90, consigliava il professore e ancora oggi, alla Locanda Senio, è possibile viaggiare nei sapori grazie ai racconti di chi conosce il territorio e alle mani sapienti di chi sa offrire piatti d’eccezionale semplicità.

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